mercoledì 7 febbraio 2024

Stravinskij il Cosmopolita e il Genio di Diaghilev

Per la diciannovesima puntata del viaggio in musica nei secoli oggi parlerò di Igor Stravinskij, un compositore che ha cambiato il linguaggio della musica in modo radicale, e la genialità di Diaghilev.

Stravinskij insieme ad altri nomi che ho già citato nei precedenti post sono quei compositori che per la loro storia, il loro carattere e la loro musica ci portano direttamente nel nuovo secolo e cioè il 900. Nella foto un giovane Stravinskij all'epoca della prima de "La Sagra della Primavera" (fai click per un ascolto).

Parigi, Theatre des Champs Elysées. La data di riferimento è il 29 maggio del 1913 quando andò in scena la prima assoluta de "La Sagra della Primavera". La musica di Stravinskij e la coreografia di V. Nijinsky furono così moderne e innovative da creare immediatamente uno stuolo di ammiratori e un altrettanto stuolo di accaniti oppositori legati ancora alle vecchie forme della musica e della danza (fai click per vedere il balletto).

In Italia la chiamiamo "Sagra", come fosse la sagra di un paese. Ma in francese è "Le Sacre du Printemps" che significa "Il Sacrificio della Primavera" più attinente al significato originario e al tema del balletto.

La contestazione la sera della prima obbligò la compagnia di danza e il teatro a chiudere il sipario dopo i primi dieci minuti di rappresentazione, per poi riaprirlo e finire la serata. In pratica, appena aperto il sipario, dopo le prime note la contestazione fu immediata e di una tale forza che alcuni giornali dissero che, per ritrovare la stessa contestazione, bisognava addirittura tornare indietro nell'800 al fiasco della prima parigina del "Tannhauser" di R. Wagner. Ma non c'è dubbio che questo balletto, la musica e la coreografia sono "pietre miliari" del XX° secolo. Nella foto un giovane Nijinsky nel 1907. 


Con Stravinskij e Nijinsky bisogna per forza parlare di Sergej Djagilev (foto di lato) genio e sregolatezza, che nel 1909 inventò i Ballets Russes ovvero un epoca di per sé irripetibile che coinvolse musica, danza, pittura e le arti figurative insieme alla letteratura. Quando arrivò a Parigi modificò il suo nome e cognome in Sergé de Diaghilev. Siamo fra il 1907, quando organizzò alcuni concerti russi a Parigi, e il 1908 quando ricevette l'incarico per la prima europea del "Boris Godunov" di Modest P. Mussorgsky interpretato da Fedor Chaliapin all'Opéra di Parigi.


L'esperienza parigina lo mise in contatto con il meglio della Parigi dell'epoca in ogni settore dell'arte e della cultura (ma anche con le precedenti avanguardie) siano essi giornalisti, operatori del settore ma anche gente molto ricca e altolocata che, più volte e nell'arco degli anni, appoggiò Diaghilev e i suoi artisti nei loro arditi progetti. Diaghilev aveva al suo fianco alcuni artisti di grande livello come Léon Bakst, Alexandre Benois e Nikolaj Roerich (autore delle scene e dei costumi della "Sagra della Primavera) e cui si aggiunsero Jean Cocteau e il poeta, librettista e sceneggiatore Boris Kochno.

Debussy, Satie e Ravel erano già famosi, ma altri compositori come Stravinskij erano poco conosciuti e dal 1909 grazie a Diaghilev ebbero successo come F. Poulenc, M. de Falla, O. Respighi, o valorizzando compositori più conosciuti come R. Strauss ("La Légende de Joseph"), N. R. Korsakov ("Shéhérazade"), o pittori come Picasso, Natalia Goncharova, André Derain, Georges Braques, George Rouault, H. Matisse e De Chirico (di fianco De Chirico per "Le Bal" del 1929 per i Ballets Russes)

Allo stesso modo i ballerini scoperti e lanciati da Diaghilev, che poi divennero tutti grandi coreografi, sono il meglio della danza del XX° secolo. Oltre a Nijinsky c'erano T. Karsavina, A. Pavlova, I. Rubinstein, S. Lifar, G. Balanchine, L. Massine, A. Dolin, M. Fokine, M. Larionov, B. Nijinska (sorella di Nijinsky) per fare alcuni nomi. Il maestro di ballo della compagnia era l'italiano Enrico Cecchetti che ha formato e ha visto tutti questi artisti diventare le nuove stelle della danza dell'epoca. Di lato un poster di quegli anni dei Ballets Russes a Parigi, che successivamente spostarono la loro sede e attività a Monte Carlo nel 1938 dove si esibivano già dal 1911.



Geniale e intuitivo, quando Diaghilev capì che stava per iniziare la prima guerra mondiale mandò la compagnia in America. Doveva essere una tournée di pochi mesi e invece durò almeno due anni, organizzando tutto da Parigi con i mezzi dell'epoca (telefono e telegrammi). Dall'incontro fra gli artisti europei e gli artisti americani nacque a New York il centro danza Denishawn dall'unione dei suoi fondatori Ruth St. Denis e Ted Shawn. Da quella scuola uscirono una moltitudine di ballerini e coreografi della modern dance fra cui Isadora Duncan e Martha Graham o il suo allievo Merce Cunningham. Nella foto di fianco Ruth St. Denis nella performance "Radha" sulla danza indiana al New York Theatre nel 1906. (per la tournée in America guarda anche questo link)



Diaghilev cercò di valorizzare la compositrice Germaine
Tailleferre appartenente al gruppo dei sei (ignorata o poco conosciuta) con il suo balletto "Le Nouvelle Cythère" ma non riuscì nell'intento. Infatti Diaghilev morì a Venezia nel 1929 e lasciò l'enorme eredità di un periodo che, come ho detto, è irripetibile. A mio modesto parere il grande vantaggio di Diaghilev e dei suoi artisti consisteva nel fatto di essersi trovati in un periodo storico dove c'era tutto da fare e tutto da scoprire in vari settori nell'arte e nella cultura. E Diaghilev, come i suoi artisti, avevano le idee e la forza interiore per realizzarle.

Coloro che cercarono di proseguire il suo percorso ebbero successi che si alternarono a problemi di vario genere, anche perché dopo la morte di Diaghilev la compagnia di danza si disgregò e molti ballerini intrapresero la loro strada da solista o nella coreografia.

E Stravinskij? La sua carriera continuò ancor più di prima in Europa e in America dove si trasferì nel 1939, inizialmente invitato dall'Università di Harvard per tenere dei corsi, quando poi lasciò l'Europa a causa della seconda guerra mondiale. Decise di vivere prima a Los Angeles e poi a Hollywood sino alla sua morte nel 1971. Dalla "Sagra della Primavera" in poi la sua musica, da più di un secolo, è presente in modo stabile nella danza come nel repertorio delle più grandi orchestre sinfoniche in tutto il mondo. Di lato la foto del libro di Stephen Walsh che descrive la seconda vita del musicista.


Una Curiosità

6 gennaio 1924. A Monte Carlo i Ballets Russes stanno per mettere in scena il balletto "Les Biches" ("Le Cerbiatte") su musica di F. Poulenc coreografia di B. Nijinska. La ballerina Vera Nemchinova vuole qualcosa di nuovo per il suoi capelli e si affida a Coco Chanel (all'epoca giovane amica di Diaghilev) la quale crea il famoso taglio di capelli alla "Garçonne" (citato nel romanzo "La Garçonne" del 1922 di Victor Margueritte) che poi spopolerà in giro per il mondo. Fonte: Nuova Enciclopedia della Musica Garzanti 1986

La bibliografia musicale di Stravinskij è troppo vasta per poterne parlare in poche righe e comprende musica per balletto, opere teatrali, composizioni sinfoniche e molto altro.

Di Stravinskij vi propongo un estratto dal balletto
"Pétrouchka" con R. Nureyev e Noella Pontois
messo in scena nel 1976 dal Balletto dell'Opéra di Parigi
da una coreografia di B. Nijinska e Serge Golovine 


Il secondo ascolto è la "Suite Pulcinella" di G. B. Pergolesi
che Stravinskij arrangiò in versione sinfonica
Ernest Ansermet dirige l'Orchestra de la Suisse Romande
M. Tyler Soprano, C. Franzini Tenore, B. Carmeli Basso 


Il prossimo sarà il penultimo post
della storia della musica nei secoli
e sarà dedicato a Leonard Bernstein

Grazie a tutti per le visite

6 commenti:

  1. La musica nei secoli. Grande.
    Salutone.

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    1. Ciao Gus bentornato

      esatto, la musica nei secoli. E Stravinskij è stato un grande compositore e interprete della sua vita (alquanto movimentata come ho cercato di spiegare) e della sua arte.

      Un salutone e grazie per la visita Amico Gus

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  2. Davvero un grande musicista con una straordinaria vivacità. Meraviglioso anche il balletto interpretato da Nureyev. Buon fine settimana a te.

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    1. Ciao Fabio Melis bentornato

      vivacità senza dubbio, e aggiungerei che Stravinskij aveva anche molta fantasia e creatività. Non ha avuto vita facile e come dicevo lasciò l'Europa come tanti altri europei dopo le leggi raziali e lo scoppio della seconda guerra mondiale.

      Grazie per la visita e il commento
      Un salutone e alla prossima

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