Ancora oggi in molti ricordano lo scandalo e i problemi collegati all'uscita del film "Ultimo Tango a Parigi" del 1972 censurato per le scene di sesso, le controversie legali, il sequestro del film nelle sale e l'assoluzione giudiziaria del 2 febbraio del 1973.
Importanti furono il suo impegno civile e contro lo strapotere di Hollywood. Su questo argomento ci sono due link interessanti come il Post e La Repubblica. E poi i drammi personali, il rapporto difficile con il padre (violento con il vizio del bere) e la madre Dorothy J. Pennebaker (che Brando considerò la sua musa) che soffrì di alcolismo e depressione.
In tribunale l'attore (con le lacrime agli occhi) parlò per più di un'ora al giudice e alla corte sul fallimento reciproco di lui e della prima moglie nel rapporto con il figlio Christian, un dramma nel dramma.
Restano nella storia i suoi grandi successi cinematografici che conosciamo. "Un Tram che si Chiama Desiderio" (1951), "Fronte del Porto" (1954, premio Oscar come miglior attore), la grande interpretazione nel 1953 di Marco Antonio nel film "Giulio Cesare" con una schiera di grandi attori di quel periodo, "I Giovani Leoni" del 1958, il già citato "Ultimo Tango a Parigi" (1972), "Il Padrino" (1972, premio Oscar come miglior attore) di Francis Ford Coppola e un lungo elenco di altri film e di tanti premi ricevuti.
Tutti, me incluso, rimanemmo toccati (per non dire scioccati) dall'intero film ma soprattutto dall'interpretazione di Marlon Brando come nel suo monologo finale "L'orrore ha un volto".
Dopo aver visto quel film con gli amici dell'epoca riflettemmo sul dramma della guerra, in generale, e sul dramma del Vietnam. Ma riflettemmo anche sulla bravura di Francis F. Coppola che in quel film ci mostrava l'altra faccia della guerra, quella che giornali e mass media dell'epoca non ci facevano vedere in modo così approfondito. Perché quel film non era soltanto creatività o fiction. Quel film mostrava il dramma della guerra per come era stata in Vietnam, il dramma dei morti per il napalm e il successivo dramma dei reduci tornati in patria. Da questo punto di vista il lavoro fatto da Francis F. Coppola è stato eccezionale.
In questo film è oserei dire indimenticabile l'inizio
con la foresta vietnamita, gli elicotteri e il napalm
che esplode con "The End" dei Doors di sottofondo
e Buon Fine Settimana