Per la diciottesima puntata del viaggio in musica nei secoli parlerò del compositore e pianista Erik Satie.
Geniale, enigmatico, controcorrente, anticonformista, antidivo...e potrei usare altri aggettivi per descrivere Erik Satie che, a suo modo, è entrato nella storia della musica. Senza dubbio un compositore creativo, prolifico, ricco di idee. Nella sua musica troviamo tanti riferimenti alle avanguardie fra '800 e '900 (cubismo, dadaismo, impressionismo, neoclassicismo).
"Sono venuto al mondo molto giovane in un mondo molto vecchio" (Erik Satie)
Come ho scritto in un precedente post Satie entrò nel circolo parigino del drammaturgo poeta e scrittore Stéphane Mallarmé stringendo amicizia con lui, con alcuni "poeti maledetti" come Paul Verlaine e con il poeta Patrice Contamine de Latour. Non sopportava la Parigi delle prime teatrali e a volte arrivò anche a contestare in modo sarcastico davanti all'Opéra. Fra le varie attività musicali inventò "La Musica da Ammobigliamento", misterioso ed enigmatico genere musicale come la serie per pianoforte "Ogives" (fai click per un ascolto).
Come tanti artisti europei fra '800 e '900 fu molto attratto dal mistero e dal mondo dell'esoterismo, che si diffuse velocemente in Francia come in Inghilterra, tanto che nel 1891 insieme a C. Debussy aderì All'Ordine della Rosa Croce Estetica fondato da Joséphin Péladan (nel 1892 vi fu la prima esposizione parigina). E pensare che Erik Satie, quando entrò al Conservatorio di Musica di Parigi nel 1879, dopo i primi due anni di corsi i suoi professori lo bocciarono definendolo "Privo di talento", un destino toccato anche ad altri compositori dell'800 divenuti in seguito famosi e molto amati. (foto di lato "Erik Satie, Le Bohémien" di Ramon Casas, 1891)
I cabaret di Montmartre divennero il centro di molte attività artistiche per l'epoca, dalla musica all'arte figurativa. E quando Satie suonava in quei cabaret amava vestirsi sempre allo stesso modo in nero, cappello a cilindro e una strana quanto estrosa cravatta Lavalliére.
Anche Debussy, molto amico di Satie, compose musica quantomeno enigmatica come "La Cathédrale Engloutie" che si può tradurre come "La Cattedrale Sommersa" oppure "Inghiottita". (fai click per un ascolto al pianoforte o per orchestra).
Nel balletto "Parade" del 1917 (libretto di Jean Cocteau) Erik Satie include una macchina da scrivere nella partitura (verso la fine del balletto se non sbaglio) e la presenza della stessa nella fossa d'orchestra con gli orchestrali, un balletto voluto da S. Diaghilev per i suoi Ballets Russes. Le scene e i costumi erano di P. Picasso che dipinse anche un sipario. Guardate questo video del balletto soprattutto nella scena senza musica con il cavallo (voluta da Satie in partitura) .
L'ultima casa a Parigi dove andò ad abitare, Satie la soprannominò "L'Armadio" e aveva solo due stanze di cui una era sempre chiusa a chiave. Alla sua morte quando aprirono quella stanza vi trovarono un numero imprecisato di giornali e riviste, una sull'altra, e almeno un trentina di ombrelli tutti uguali, tutti di color nero, che lui non ha mai usato. Infatti coloro che lo conoscevano lo vedevano camminare sempre sotto la pioggia tenendo l'ombrello sotto il cappotto. Vastissimo il suo catalogo musicale.
Le sue "Gymnopédies" e le "Gnossiennes" sono conosciute in tutto il mondo In questo video ci sono i quadri di molti artisti dell'epoca di Satie
Si impara sempre qualcosa e sei il benvenuto. Erik Satie era controcorrente e all'avanguardia per il suo tempo. Infatti diceva "Sono nato molto giovane in un mondo molto vecchio".
Grazie per il commento e per aver gradito il post Un salutone amigo Gus
avevo letto che dal 1880 sino al 1930 (prima che si instaurasse la Repubblica di Vichy collaborazionista con il terzo reich) a Parigi vivevano migliaia di artisti quasi tutti concentrati a Montmartre a Saint German e dintorni.
Senza dubbio un periodo importante e interessante. Un salutone e grazie per la visita
Post sempre molto interessanti. Conosco Satie, un grande artista di cui molti a mio avviso conoscono le sue opere senza sapere che le ha realizzate lui.
hai ragione, lo scorso anno parlando con un amico ascoltava Satie alla radio, gli piaceva molto la musica, ma non sapeva che fosse lui il compositore...succede.
Grazie per la visita e per il commento Un salutone Amigu de Zena e alla prossima
hai detto bene, c'erano molte idee ma c'erano anche le persone (uomini e donne) che cercavano di realizzarle. Insomma, tutto un altro mondo e tutta un'altra epoca senza dubbio come nel prossimo post che scriverò su Stravinskij e Diaghilev.
Lo adoro. In particolare la Gymnopedie. L'ho inserita nello spettacolo su Anna Magnani, nel momento in cui inizia a raccontare gli inizi della carriera, e si accorda perfettamente al racconto.
La gymnopedie e le gnossiennes sono una sorta di "musica universale" che si adatta a parecchie storie e diversi ambienti. Satie è stato capace di scrivere musica che ha questa dote che tu hai sperimentato nel tuo spettacolo.
Grazie per la visita e per il commento Un salutone e alla prossima
Non lo conoscevo.
RispondiEliminaGrazie amico mio.
Ciao Gus bentornato
EliminaSi impara sempre qualcosa e sei il benvenuto.
Erik Satie era controcorrente e all'avanguardia
per il suo tempo. Infatti diceva "Sono nato molto giovane
in un mondo molto vecchio".
Grazie per il commento e per aver gradito il post
Un salutone amigo Gus
La Parigi della Belle Époque (e anche un poco oltre) dev'essere stata tra i luoghi più interessanti della Storia...
RispondiEliminaCiao Mondo in Frantumi bentornato
Eliminaavevo letto che dal 1880 sino al 1930 (prima che si instaurasse la Repubblica di Vichy collaborazionista con il terzo reich) a Parigi vivevano migliaia di artisti quasi tutti concentrati a Montmartre a Saint German e dintorni.
Senza dubbio un periodo importante e interessante.
Un salutone e grazie per la visita
Post sempre molto interessanti. Conosco Satie, un grande artista di cui molti a mio avviso conoscono le sue opere senza sapere che le ha realizzate lui.
RispondiEliminaCiao Rockpoeta bentornato
Eliminahai ragione, lo scorso anno parlando con un amico ascoltava Satie alla radio, gli piaceva molto la musica, ma non sapeva che fosse lui il compositore...succede.
Grazie per la visita e per il commento
Un salutone Amigu de Zena e alla prossima
Che tempi quelli, quando ancora giravano le idee e non c'era lo stagnare portato avanti dagli anni Novanta.
RispondiEliminaGrazie del post, ti abbraccio.
Ciao Francesca A. Vanni bentornata
Eliminahai detto bene, c'erano molte idee ma c'erano anche le persone (uomini e donne) che cercavano di realizzarle. Insomma, tutto un altro mondo e tutta un'altra epoca senza dubbio come nel prossimo post che scriverò su Stravinskij e Diaghilev.
Grazie per la visita e alla prossima
Lo adoro. In particolare la Gymnopedie. L'ho inserita nello spettacolo su Anna Magnani, nel momento in cui inizia a raccontare gli inizi della carriera, e si accorda perfettamente al racconto.
RispondiEliminaCiao Luz bentornata
EliminaLa gymnopedie e le gnossiennes sono una sorta di "musica universale" che si adatta a parecchie storie e diversi ambienti. Satie è stato capace di scrivere musica che ha questa dote che tu hai sperimentato nel tuo spettacolo.
Grazie per la visita e per il commento
Un salutone e alla prossima