Due italiani importanti (ma diversi per la loro storia) uniti dal fatto che della loro morte ancora oggi non conosciamo i mandanti, ma sono riusciti nell'impresa di vedere e agire in modo controcorrente in un periodo storico molto difficile.
Al contrario Mattei fece accordi con l'Algeria proponendo contratti economici e finanziari paritari, in quanto entrambi i paesi avrebbero ricavato la stessa cifra dallo sfruttamento degli idrocarburi. Ma prima diede vita all'ENI, nata su sua iniziativa nel 1953 dalle ceneri di una piccola società statale fondata negli anni del fascismo. In Iran siglò un contratto che lasciava allo stato Arabo il 75% dei proventi del petrolio, mentre le sette sorelle pagavano un misero 10%. Uno dei suoi pensieri era il seguente: "Chi controlla il petrolio fa politica, e precisamente politica estera".
L'inizio delle ricerche di gas e le perforazioni in Val Padania (come a Cortemaggiore nel 1949) diede al nostro paese un'autonomia che rasentava il 40% della richiesta nazionale, rendendoci meno dipendenti dalle sette sorelle e creando in Italia un certo livello di ricchezza (dopo le conseguenze economiche della seconda guerra mondiale) che avrebbe preso sempre più piede se Enrico Mattei non fosse stato ucciso.
Nel 1948 entrò in Parlamento come Deputato e, da sempre, fanno discutere le sue parole che suonano molto taglienti: "Per me i partiti sono come i taxi: li utilizzo, pago il dovuto e scendo". A suo modo è stato un genio, un audace pioniere dell'industria. Il film di Francesco Rosi "Il Caso Mattei" a suo tempo suscitò discussioni e grande interesse.
Al contrario dirò qualcosa sul suo ultimo libro "Petrolio", un capolavoro incompiuto che preannunciava le problematiche che conosciamo in tempi ancora recenti. Perché Pasolini ha avuto la capacità di essere veramente lungimirante, ha saputo vedere ben oltre la sua epoca e questo aspetto, secondo me, lo rende una sorta di immortale ed è solo una delle componenti della sua grandezza.
D'altra parte basta ascoltare questo video di pochi minuti per capire quanto sia stato importante il suo contributo nella nostra società, quanto siano attuali le sue parole e il suo modo di pensare.