sabato 13 aprile 2024

Riflessioni...

"Fondare Biblioteche è come costruire granai pubblici,
ammassare riserve contro un inverno dello spirito
che, da molti indizi, mio malgrado vedo venire"



Come abitudine di questo blog vi propongo delle riflessioni...

Le statistiche sono quello che sono, ma sono cifre che rendono l'idea di una situazione. Le fonti sono Istat, Eurostat e altri siti in materia.

Da una statistica risulta che sino a due anni fa il 57% di italiani non legge. Ho pensato: "Beh, non leggono libri ma magari leggono i quotidiani, le riviste. Oppure, che ne so, leggono Il tennis in 100 lezioni". E invece no: il 57% degli italiani non legge niente di niente. Ma l'aspetto più sconsolante consiste nel fatto che il 25% di quei non lettori (contattati per dare un'opinione) non solo si vantano di non leggere ma considerano i lettori di libri come: "I soliti professoroni sapientoni che si considerano superiori agli altri".

Sempre dalla stessa statistica bisogna dire che il Covid19 ha fatto fare un balzo in avanti alle vendite di libri salite in soli due anni a più 20%. Tuttavia, oggi come oggi, la statistica è tornata al ribasso come prima. In pratica il mercato editoriale italiano si regge su una media di 44% di persone che comprano 2 libri all'anno, e di questi solo il 22% di italiani compra e legge 5 libri all'anno.

E il resto d'Europa? in Grecia il 60% dei cittadini ha comparto e ha letto 6 libri in un anno, in Spagna il 65% ha comprato e ha letto 8 libri in un anno, in Germania 82% dei cittadini ha comprato e ha letto 10 libri in un anno, sino al top dei paesi Scandinavi e l'Islanda dove il 90% dei cittadini ha comprato e ha letto 15 libri in un anno.

Qualche buona notizia

Per l'Unione Europea l'Italia ha il miglior sistema bibliotecario in tutta Europa sia esso pubblico (gestito da comuni, regioni e provincie) oppure privato. E questa è senza dubbio una buona notizia. Visitate questo link per altre info

Inoltre, altra buona notizia, in Italia l'editoria per giovani (dall'età infantile sino ai 25 anni) è in costante crescita. Nel 2023 nell'età compresa fra i 4 ed i 14 anni il 96% dei ragazzi ha letto almeno un libro non scolastico e le vendite sono in continua crescita anche in periodi recenti. Interessante questo link da leggere

Per quanto riguarda le sovvenzioni a tutto il settore della cultura (inteso in musei, teatri di qualsiasi genere, musica, cinema e altre attività culturali) l'Italia in totale da lavorare a 60 mila persone. E con questo intendo dire 60 mila denunce dei redditi, tassazioni e tributi pensionistici, stipendi e altri compensi e si parla pur sempre di milioni di euro. Le attività culturali in Italia in tutti i settori che ho citato fanno entrare nella casse dello Stato ben 5 miliardi di euro ogni anno. Quindi la cultura produce (smentendo colui che disse che "Con la cultura non ci riempi il piatto da mangiare"). 

Purtroppo in questo settore l'Italia sino a 2022 destinava lo 0,19% del Prodotto Interno Lordo a tutto il mondo della cultura (mi verrebbe da dire lo zero virgola qualcosina per cento) quando la Spagna destina lo 0,65% del PIL, la Francia lo 0,72%, la Germania lo 0,82% sino alla Norvegia che destina l'1% del PIL.

L'Inghilterra, come al solito, è un caso a parte perché non esiste un Ministero della Cultura ma esiste il British Art Council, un Ente di Stato che non ha molti denari da elargire. Infatti in Inghilterra, come in America, la cultura è in gran parte sovvenzionata da sponsor privati. Ogni teatro inglese, ogni orchestra sinfonica e le compagnie di danza hanno almeno un ventina di sponsor per ognuno, idem come dicevo in America. Mentre, al contrario, il Canada ha le stesse leggi e le stesse regole europee per gli investimenti culturali. 

Infine in Italia da più di 30 anni i vari governi al potere hanno sempre fatto tagli lineari nella cultura, nell'educazione e nella ricerca. L'unico governo andato contro corrente è stato il primo governo Prodi (con Walter Veltroni ministro della cultura) che ha confermato le normali sovvenzioni senza fare tagli, ma parliamo del lontano 1996... 

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Per la musica vi propongo un estratto da un celebre
balletto di Sergej Prokofiev: La Danza dei Cavalieri
dal balletto "Romeo e Giulietta"


 La produzione è del Royal Ballet di Londra del 2019
su una storica coreografia di Kenneth MacMillan

Grazie a tutti per le visite
e buon fine settimana

4 commenti:

  1. E' già triste entrare in tante case e notare giusto una decina libri in tutto (e mi sto tenendo largo..), però vero che se le librerie tendono a scomparire almeno a Roma il fenomeno Biblioteca comunale, attecchisce: offre incontri, tematiche, aggregazione, scambi, sport anche.. i giovani si riavvicinano e (ri)prendono confidenza con quella cosa strana piena di vocaboli: il libro. Insomma voglio essere ottimista in quest'ottica, augurarmi contorni non così devastanti anche se proprio oggi il tg cerca di smentirmi clamorosamente.. :(

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    1. Ciao Franco Battaglia bentornato

      è vero, la situazione è quella che è e non è incoraggiante e quindi condivido l'incipit del tuo commento.

      Allo stesso modo anch'io vedo che qui a Milano le biblioteche comunali e altre biblioteche vanno forte, sono sempre frequentate da giovani ragazzi . A Milano, come a Roma come hai spiegato anche tu, le biblioteche sono molto attive con diversi tipi di corsi, conferenze, concerti e parecchie attività collegate. Anch'io voglio essere ottimista.

      L'estate scorsa in vacanza in un paesino della bergamasca la biblioteca comunale era efficientissima, con parecchi libri e DVD a disposizione, con persone gentili che ci lavorano.

      Insomma l'editoria per i giovani e le biblioteche riescono dove altri falliscono perché anche a Milano chiudono alcune librerie e quelle che restano (che non sono i grandi centri di vendita) fanno non poca fatica a vivere ma loro stessi (più volte intervistati sui mass media) non sanno quanto potranno resistere.

      Un salutone e grazie per la visita e per il commento

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  2. Come riporta Franco nel suo commento, anch'io resto basita dinanzi a case in cui non c'è nemmeno un libro. Non possedere libri (o possederne pochissimi e tenerli ben lontani perché mai letti) è un forte indicatore della personalità. Io da insegnante faccio ogni giorno un lavoro costante verso la promozione della lettura, ma è sempre più una lotta contro i mulini a vento. Leggere costa fatica, è innegabile, e da questa generazione è ritenuto lento e insopportabile. La generazione nata invece una ventina di anni fa ha conservato maggiore capacità di soffermarsi nella lettura.

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  3. Ciao Luz bentornata

    capisco quello che dici perché anch'io non riesco a capire come sia possibile non leggere libri, mi sembra una qualcosa di impossibile, per giunta per me figlio di un uomo che ha passato più di 40 anni nei libri e nelle librerie.

    Nel mio piccolo annualmente leggo almeno 6 libri, spesso utilizzo i servizi della biblioteca comunale (libri e film in DVD). Qui in casa in due arriviamo a leggere più di una dozzina di libri in due, a volte anche di più.

    Ma hai ragione quando dici che ci sono generazioni che considerano la lettura qualcosa di lento, mentre la generazione nata vent'anni fa è decisamente più portata alla lettura forse per educazione ricevuta quando non sia qualcosa di innato nelle persone.

    Grazie per la visita e il commento
    un salutone e alla prossima

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