mercoledì 31 gennaio 2024

La "Tosca" di Puccini inaugura il nuovo secolo...

Per la diciassettesima puntata del viaggio in musica nei secoli oggi parlerò dell'opera che aprì il Novecento.

Con il passaggio al nuovo secolo cambiano molti aspetti della vita Europea. Basti pensare che i lampioni stradali e l'illuminazione passa dal petrolio al gas e poi all'utilizzo dell'elettricità modificando la vita di tutti i giorni delle persone. Nelle strade Europee e Americane si vedono girare strane macchine con quattro ruote chiamate automobili che inizialmente spaventano la gente. I cavalli e le carrozze lasciano il posto ai primi tram pubblici.

Il 27 gennaio del 1901 a Milano muore Giuseppe Verdi con un funerale pubblico a cui parteciperanno migliaia di persone. Richard Wagner muore a Venezia il 13 gennaio del 1883 e anche lui avrà un funerale degno di un capo di stato.

14 gennaio 1900. All'Opera di Roma (Teatro Costanzi) va in scena "Tosca", opera in tre atti su musica di Giacomo Puccini, libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica tratto da "La Tosca" del francese Victorien Sardou (di fianco il poster per la prima dell'opera). A inizio del 900 Puccini è già considerato da pubblico e critica come il degno prosecutore di Giuseppe Verdi. La sua fama in pochi anni va ben oltre l'Italia e si afferma in Europa e soprattutto in America. Il Metropolitan Opera House di New York mette in scena le sue opere con grande successo di pubblico e critica. La sua "Bohème" è il capolavoro che lo impone definitivamente al pubblico e insieme alla "Traviata" sono le opere italiane più eseguite nel mondo. La sua "La Fanciulla del West" è commissionata dalla Metropolitan Opera Company di New York decretando un nuovo successo di pubblico e critica. 

La prima rappresentazione di questo dramma storico in versione teatrale (del drammaturgo Victorien Sardou sui rivoltosi romani contro lo Stato Vaticano che pagarono con il sangue la loro rivolta) andò in scena a Parigi il 24 novembre 1887 al Théatre de la Porte San Martin e Sarah Bernhardt (diva dell'epoca) interpretò il ruolo principale di Tosca. Come succede nel mondo teatrale c'erano critici e spettatori che apprezzarono e c'erano i detrattori (leggete questo link alla voce "Le difficoltà della prima rappresentazione"). Ma poi arrivò il successo per V. Sardou e Sarah Bernhardt (di lato in una foto e stampa dell'epoca).     

Puccini (foto di lato) era un personaggio a tutto tondo. Carattere forte e deciso si diploma al Conservatorio di Musica di Milano (dedicato a G. Verdi) e i suoi maestri sono Antonio Bazzini e Amilcare Ponchielli (per brevità di spazio non riesco a parlare di loro). Segue lo stile italiano e lo rinnova aggiungendo anche l'esotismo (come per "Madama Butterfly" e "Turandot") molto amato dal pubblico. A Milano stringe amicizia con un altro toscano come lui e cioè Pietro Mascagni, anch'egli destinato al successo.
 Quest'anno sono passati cento anni dalla sua morte.



Puccini e Mascagni fanno parte di quella tendenza
letteraria come Giovanni Verga e Luigi Capuana (collegato al Naturalismo di Emile Zola) e musicale post romantica chiamata Verismo insieme a Ruggero Leoncavallo, Umberto Giordano e Francesco Cilea

In quegli stessi anni un altro italiano si fa strada nella lirica ed è Arturo Toscanini. Giovane violoncellista nato a Parma, nel 1886 si uni ad una compagnia d'opera in tournée in Sudamerica ma in Brasile il direttore d'orchestra entrò in contrasto con gli orchestrali e lasciò l'incarico. Il sostituito, contestato dal pubblico, abbandonò. E così Toscanini a 19 anni, incitato dai colleghi, iniziò la sua carriera di direttore d'orchestra.

Dal 1860 Milano diventa l'epicentro del movimento artistico letterario chiamato "Scapigliatura" che poi si affermerà in tutta Italia. Il termine (dal francese "Bohème, vita da zingari") è collegato alla vita vagabonda e anticonformista degli artisti a Parigi. L'uso dell'assenzio va per la maggiore a Parigi come a Milano (in campo artistico e non solo) o in altre capitali europee, citato da Oscar Wilde ("Un bicchiere d'assenzio, non c'è niente di più poetico al mondo. Che differenze c'è tra un bicchiere d'assenzio e un tramonto?"). Il letterato, librettista e compositore italiano Arrigo Boito frequenta questi circoli milanesi e collabora con G. Verdi per i libretti del "Falstaff" e "Otello", oltre al suo capolavoro operistico "Mefistofele". Verdi sa che Boito fa uso di assenzio ma non ne fa una questione, è tollerante e chiude un occhio perché di Boito apprezza l'arte e il livello culturale. (nella foto Boito e Verdi in una foto d'epoca). Edgar Degas dedicherà un quadro all'assenzio.

Come primo ascolto vi propongo la scena madre quando Tosca
uccide il Barone Vitellio Scarpia Capo della Polizia romana
che in precedenza l'aveva ricattata per avere un amplesso con lei
(interessante questo link storico)

Tosca è Maria Callas, Scarpia è il baritono Tito Gobbi
Carlo Felice Cillario dirige l'Orchestra del Royal Opera House
di Londra, la regia è di Franco Zeffirelli del 1964
l'interpretazione di Maria Callas è da brividi...
 

Come altro ascolto vi propongo l'aria del terzo atto della Tosca
 "E Lucevan le Stelle" dalla versione cinematografica del 1976
Mario Cavaradossi è interpretato da un grande Placido Domingo 
Raina Kabaivanska interpreta Tosca. Regia di Gianfranco De Bosio
Bruno Bartoletti dirige la New Philharmonia Orchestra


Se ancora oggi possiamo ascoltare le opere di Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, Pietro Mascagni e di tanti altri compositori dobbiamo ringraziare il coraggio, e la lungimiranza, dell'Editore Giovanni Ricordi, ai suoi discendenti (vissuti fra 800 e 900) e alla sua Casa Editrice di Milano. Per chi ha memoria la Casa Ricordi era diffusa nelle maggiori città italiane con vari punti vendita di strumenti musicali, dischi e soprattutto l'acquisto o il noleggio di partiture. Nel 1994 il pacchetto azionario di maggioranza passa al gruppo tedesco Bertelsmann (link in tedesco) che dal 2007 lo cede alla Universal Music group (link in inglese) salvo l'archivio storico musicale rimasto in Italia. La catena dei negozi è passata al gruppo Feltrinelli.


Il prossimo post è dedicato al pianista e compositore Erik Satie

Come sempre grazie a tutti per le visite

4 commenti:

  1. Puccini, un grande che amo.
    Salutone.

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    1. Ciao Gus bentornato

      È vero ha scritto grande musica indimenticabile

      Grazie per la visita amico Gus

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  2. Ho sempre apprezzato Puccini per la sua delicatezza musicale e la sua umanità nell' affrontare i drammi della vita umana. Quest' anno, nel cartellone del Teatro Lirico di Cagliari è prevista anche "Tosca" e, di certo, andrò ad assistere alla rappresentazione di questa straordinaria opera. Un salutone a te e buon fine settimana.

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    1. Ciao Fabio Melis bentornato

      Puccini è stato l'altro grande compositore italiani dopo G. Verdi senza nulla togliere agli altri compositori italiani che ho citato nel post, anche loro entrati nella storia.

      Tosca è l'opera che amo di più di Puccini, è in pratica è come fosse un giallo dove si mischiano amore, il sopruso del potere e lotta per la libertà. Buon divertimento se vai a vedere la Tosca a teatro.

      Grazie per la visita e buon fine settimana anche a te
      Un salutone e alla prossima

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