Per la decima puntata del viaggio in musica nei secoli vi parlerò della Parigi del Grand'Opera.
Dopo la costruzione dell'Opéra Bastille, inaugurata il 19 luglio 1990, il vecchio Opéra Garnier è interamente dedicato alla programmazione della danza con il Corpo di Ballo dell'Opéra de Paris e altre attività di balletto.
Parigi già dal primo decennio dell'800 inventa il Grand Opéra, un nuovo genere teatrale che andò per la maggiore sin verso la fine dell'800. Le regole erano le seguenti. Ogni produzione doveva avere obbligatoriamente 4 o 5 atti, un balletto e un libretto con storie complicate. Inoltre tutte le opere dovevano andare in scena cantate in francese, con i problemi conseguenti per la traduzione.
I compositori coinvolti sono parecchi e di diversa nazionalità. Ad esempio Daniel Auber, Gioacchino Rossini, Giacomo Meyerbeer. Fra gli italiani Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi.
Inoltre l'opera si evolve. G. Verdi e R. Wagner sono i primi e non ultimi compositori che mettono l'accento su una nuova questione: ci vuole qualcuno che non si limiti a coordinare artisti e coro sul palco. Ci vuole una nuova figura professionale: nasce la professione del regista teatrale che deve studiare musica (come un compositore) e azione teatrale.
Anche Richard Wagner passò un periodo a Parigi, fra il successo del suo "Vascello Fantasma" trasformazione francese per l'Opéra di Parigi de "L'Olandese Volante" del 1843 (la prima esecuzione fu fatta a Dresda) e lo storico fiasco parigino del 13 marzo 1861 del "Tannhauser" con contestazione rumorosa sin dalle prime note dell'ouverture, organizzata da gruppi di persone che contestando il compositore contestavano la Germania.
Di lato una vignetta dell'epoca su Wagner di Andre Gill
Charles Baudelaire fu l'unico che difese Richard Wagner con una sua lettera entrata nella storia.
Già all'epoca i rapporti tra Francia e Germania erano pessimi, soprattutto con la Prussia. Le questioni erano molteplici, di tipo politico e sociale, già dai tempi di Napoleone Bonaparte e che giungeranno al culmine nel 1870 con la battaglia di Sedan, quando i Prussiani invasero Parigi e parte della Francia prendendo in ostaggio persino l'Imperatore Napoleone III. Per i francesi quella fu "una vera e propria onta" con ripercussioni che arrivarono sino ai primi trent'anni del '900.
Come ascolto musicale vi propongo l'ouverture da
"L'Olandese Volante" di Richard Wagner
Sei informato come un'enciclopedia.
RispondiEliminaComplimenti.
Salutone.
Ciao Gus bentornato
EliminaSai com'è l'opera lirica, la musica sinfonica, la musica da camera e il balletto hanno fatto parte del mio lavoro per quasi 30 anni.
Grazie come sempre per la visita e alla prossima
Interessante post storico: grazie delle preziose informazioni.
RispondiEliminaAnche Richard Wagner subì l'avversione di gruppi di persone che contestando il compositore contestavano la Germania. Allora come oggi, si censurano gli artisti e le loro opere, a secondo della "moda etnica" (passami questa metafora) del momento.
Anche all'epoca, come oggi, ci furono intellettuali che si opposero come Charles Baudelaire.
Ciao Berica bentornata
EliminaA volte sembra che il mondo non sia proprio cambiato. Nell'800, forse più che in altri periodi, come dicevo anche in un altro post la società Europea ancorata al tradizionalismo si opponeva in tutti i modi alle varie avanguardie che, di volta in volta, arrivavano all'orizzonte. Baudelaire, all'epoca, senza dubbio ebbe un bel po' di coraggio
Ne parlerò ancora nei prossimi post
Grazie per la visita e alla prossima
Ma che meraviglia ascoltare "l'Olandese Volante". L'impressione che mi suscita è quella di un idrovolante in balia dei venti e delle anomalie del tempo. Meraviglioso davvero. E grazie di tutto ciò che hai descritto e raccontato. Buona serata.
RispondiEliminaCiao Pia benvenuta
RispondiEliminaBisogna dire che Wagner è sempre molto evocativo e descrive molto bene ambienti e storie creativo come era.
Ma hai reso bene l'idea dell'opera che ha scritto in base all'esperienza vissuta da lui e la moglie.
Grazie mille per il bel commento e per la visita
Un salutone e alla prossima!
È stato uno dei luoghi che a Parigi non ho fatto in tempo a visitare, ma recupererò. Avevo sentito la sua storia anche da una bella puntata curata da Alberto Angela.
RispondiEliminaCiao Luz bentornata
EliminaÈ sicuramente un teatro bello e costruito con gusto. Le critiche di Verdi e Wagner tuttavia criticarono una tendenza a mercificare un luogo e uno spazio che loro consideravano sacro.
Grazie per la visita
Un salutone