Per la settima puntata del viaggio in musica nei secoli cercherò di spiegare la situazione politica e culturale che si creò dopo la Rivoluzione Francese.
Sono anni in cui regna la censura in varie forme e nei diversi ambiti sociali. I compositori ed i loro librettisti devono fare molta attenzione a ciò che creano perché l'Ufficio della Censura esisteva ovunque nel nostro continente. Come sappiamo la censura in Italia era tremenda, oserei dire arcigna, e le case editrici avevano il loro da fare con i Commissari censori come ad esempio a Milano e a Venezia (con il regime Austro Ungarico) oppure a Roma (con la Commissione dello Stato Vaticano)
Per Bakunin non c'erano mediazioni o vie di mezzo. Il suo pensiero era molto chiaro: "O le varie teste coronate Europee accettano il parlamento, la costituzione e i diritti dell'uomo, oppure noi quei diritti noi ce li prendiamo con la forza".
Successivamente nel 1864 Bakunin entrò in contatto con Karl Marx a Londra e in precedenza con Hegel, F. Schelling e Pierre J. Proudhon.
La rivolta fu repressa nel sangue.
Gli altri fuggirono e trovarono asilo in Svizzera. Ma soprattutto Wagner andò in esilio a Zurigo con la prima moglie (la cantante e attrice Minna Planer) e non poté più mettere piede in Germania per ben 16 anni, colpito da un mandato di cattura del Re di Sassonia, che successivamente solo la benevolenza e l'ala protettiva di Re Ludwig II di Baviera riuscì a far abrogare. Wagner visse in esilio anche a Tribschen a Lucerna, per lui un periodo creativo da tanti punti di vista.
In sei anni di esilio a Tribschen Wagner mise a punto alcune delle sue opere principali come "I Maestri Cantori di Norimberga", "La Valchiria" il "Sigfrido", "Il Crepuscolo degli Dei" del ciclo dell'Anello del Nibelungo e il celebre "Siegfried Idyll", eseguito poi il 25 dicembre del 1870 per il compleanno della sua seconda moglie Cosima Liszt. Anche "Tristano e Isotta" è di questo periodo (1589).
Dai "Wesendonck Lied" vi propongo "Schmerzen" ("Dolore")
Grazie a tutti per le visite
Buon fine settimana
Grande il mio caro amico.
RispondiEliminaSalutone.
Ciao Gus bentornato
Eliminagrazie come sempre del tuo commento
e grazie per la visita
ricambio il salutone e alla prossima
Perché non trovo nulla a proposito del prototipo di bomba a mano di Wagner?!
RispondiEliminaCiao Franco Battaglia, bentornato
EliminaPerché questa informazione esiste solo nel museo Wagner nella casa dove abitò a Bayreuth. Te lo dico pe esperienza diretta perché a Bayreuth ho fatto tre periodi di stage fra il 1988 e il 1990. L'ho vista con i miei occhi, credimi.
Come dicevo nel post fuggì con la moglie e per 16 anni non poteva più metter piede in Germania per il mandato di cattura del Re di Sassonia.
Anch'io ho cercato riferimenti ma non ho trovato nulla
Comunque grazie per la visita
Ne parla il musicologo Massimo Mila nel suo Breve Storia della Musica ma è una edizione anni '80 non c'è sul web
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