venerdì 15 dicembre 2023

Ancora Barricate in Europa...

Per la settima puntata del viaggio in musica nei secoli cercherò di spiegare la situazione politica e culturale che si creò dopo la Rivoluzione Francese.

Non siamo più nel secolo dei lumi. Dall'inizio dell'800 e per più di 70 anni la politica prende tutta un'altra piega ben sintetizzata nelle parole del generale e consigliere prussiano (foto di lato) Carl von Clausewitz: "La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi".

Dresda 3 maggio 1849, la città è in rivolta (nel dipinto di fianco) ci sono barricate ovunque. I movimenti di Dresda fanno parte della Rivoluzione Tedesca fra il 1848 - 49 in Germania, in alcune province dell'Austria, in Ungheria, nell'Italia Settentrionale e in alcune zone della Prussia. Gli obbiettivi erano radicali e difficili: fine del regime nobiliare, creazione di un parlamento, libertà di stampa e di opinione. 


Sono anni in cui regna la censura in varie forme e nei diversi ambiti sociali. I compositori ed i loro librettisti devono fare molta attenzione a ciò che creano perché l'Ufficio della Censura esisteva ovunque nel nostro continente. Come sappiamo la censura in Italia era tremenda, oserei dire arcigna, e le case editrici avevano il loro da fare con i Commissari censori come ad esempio a Milano e a Venezia (con il regime Austro Ungarico) oppure a Roma (con la Commissione dello Stato Vaticano)

A Dresda sulle barricate ci sono persone comuni ma i capi della rivolta erano alcuni membri democratici del parlamento sciolto dal Re di Sassonia Federico Augusto II. I loro nomi sono Samuel Tzschirner, Karl G. Todt, Otto L. Heubner. Ma i grandi fomentatori erano Mikhail Bakunin e August Roeckel un compositore amico di Richard Wagner (foto di fianco) coinvolto nella rivolta con l'architetto Gottfried Semper (foto in basso a sinistra) che costruì l'Opera di Dresda e poi il teatro che Wagner ideo in persona a Bayreuth. 

In quella rivolta Wagner creò il primo prototipo di bomba a mano ancora oggi conservato nel suo museo a Bayreuth nella casa dove ha vissuto.

Per Bakunin non c'erano mediazioni o vie di mezzo. Il suo pensiero era molto chiaro: "O le varie teste coronate Europee accettano il parlamento, la costituzione e i diritti dell'uomo, oppure noi quei diritti noi ce li prendiamo con la forza".

Successivamente nel 1864 Bakunin entrò in contatto con Karl Marx a Londra e in precedenza con HegelF. Schelling e Pierre J. Proudhon.

La rivolta fu repressa nel sangue.

Bakunin (foto di lato) fu condannato a morte e poi estradato nel suoi paese di nascita in Russia, a San Pietroburgo, dove firmò una confessione e la pena fu commutata in esilio a vita in Siberia. Nel 1861 riuscì a fuggire in Giappone e poi in America. Morì in esilio a Berna il primo di luglio del 1876.

Gli altri fuggirono e trovarono asilo in Svizzera. Ma soprattutto Wagner andò in esilio a Zurigo con la prima moglie (la cantante e attrice Minna Planer) e non poté più mettere piede in Germania per ben 16 anni, colpito da un mandato di cattura del Re di Sassonia, che successivamente solo la benevolenza e l'ala protettiva di Re Ludwig II di Baviera riuscì a far abrogare. Wagner visse in esilio anche a Tribschen a Lucerna, per lui un periodo creativo da tanti punti di vista.

In sei anni di esilio a Tribschen Wagner mise a punto alcune delle sue opere principali come "I Maestri Cantori di Norimberga", "La Valchiria" il "Sigfrido", "Il Crepuscolo degli Dei" del ciclo dell'Anello del Nibelungo e il celebre "Siegfried Idyll", eseguito poi il 25 dicembre del 1870 per il compleanno della sua seconda moglie Cosima Liszt. Anche "Tristano e Isotta" è di questo periodo (1589).

Fra il 1857 - 58 Wagner compose i "Wesendonck Lieder" dedicati a Mathilde von Wesendonck che scrisse i testi (foto di lato) moglie di Otto von Wesendonck, ricco commerciante di Lucerna che divenne mecenate del compositore. Fra Richard e Mathilde nasce un legame affettivo ma entrambi erano sposati, un rapporto per niente facile in quell'epoca storica. Wagner ebbe un certo numero di amanti, donne molto ricche che lo aiutarono in tanti modi anche finanziariamente. La famiglia Vendramin Calergi gli diede la loro casa a Venezia (ad un affitto amichevole) e La Spezia, città dove scrisse il preludio de "L'Oro del Reno".



Dai "Wesendonck Lied" vi propongo "Schmerzen" ("Dolore")


  Il soprano è Lise Davidsen e Mark Elder dirige

Grazie a tutti per le visite
Buon fine settimana

6 commenti:

  1. Risposte
    1. Ciao Gus bentornato

      grazie come sempre del tuo commento
      e grazie per la visita
      ricambio il salutone e alla prossima

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  2. Perché non trovo nulla a proposito del prototipo di bomba a mano di Wagner?!

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    1. Ciao Franco Battaglia, bentornato

      Perché questa informazione esiste solo nel museo Wagner nella casa dove abitò a Bayreuth. Te lo dico pe esperienza diretta perché a Bayreuth ho fatto tre periodi di stage fra il 1988 e il 1990. L'ho vista con i miei occhi, credimi.

      Come dicevo nel post fuggì con la moglie e per 16 anni non poteva più metter piede in Germania per il mandato di cattura del Re di Sassonia.

      Anch'io ho cercato riferimenti ma non ho trovato nulla
      Comunque grazie per la visita

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    2. Ne parla il musicologo Massimo Mila nel suo Breve Storia della Musica ma è una edizione anni '80 non c'è sul web

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    3. Ne parla il musicologo Massimo Mila nel suo Breve Storia della Musica ma è una edizione anni '80 non c'è sul web

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