sabato 15 ottobre 2022

49 anni dopo dobbiamo fare economia. Ricordate l'Austerity?

Dal 6 al 25 Ottobre 1973 ci fu la guerra dello Yom Kippur, messa in atto da una colazione fra Egitto e Siria contro Israele. Una guerra improvvisa senza nessun segnale che poteva far pensare alla nascita di un conflitto. Ma fu la conseguenza della guerra dei sei giorni avvenuta nel giugno 1967 dove Israele ebbe la meglio su una coalizione composta da Egitto, Siria e Giordania.

Nella guerra dello Yom Kippur decisivo fu l'intervento dell'ONU, in azione congiunta con USA e Unione Sovietica, che riuscì a sancire un cessate il fuoco, ma anche quella volta Israele (quando sembrava che la sconfitta fosse dietro l'angolo) riuscì a capovolgere a sua favore le sorti del conflitto. Furono gli accordi di Camp David a siglare la pace fra le parti il 17 settembre 1978.

Risultato a livello internazionale? Benché l'Italia non era nell'elenco dei paesi colpiti dall'embargo del petrolio, il costo del greggio salì del 400% tanto che dal dicembre '73 sino all'anno dopo vi furono le famose domeniche di Austerity e non solo quelle. 

* Gli orari dei mezzi pubblici furono radicalmente ridotti durante la settimana a causa della carenza di benzina e diesel

* Gli orari di lavoro di tutti i luoghi pubblici (comunali, provinciali, regionali e uffici statali) subirono anch'essi modifiche e riduzioni

* I negozi dovettero adeguarsi con orari differenziati da città a città e riduzione degli orari di lavoro

* L'illuminazione pubblica fu ridotta del 40%

* La domenica potevano girare solo i mezzi pubblici, vietata la circolazione delle auto private. Tutti a piedi o in bicicletta

In questo link potete vedere il discorso che l'allora Premier Mariano Rumor fece alla televisione annunciando l'austerity

In questo video c'è una sintesi di quel periodo
con filmati originali dell'epoca


Non vorrei sbagliare ma la musica di sottofondo
dovrebbe essere Lucio Battisti

Dopo 49 anni tutto fa pensare che si stia
avvicinando una nuova fase di austerity

Consoliamoci, se possibile, con un ascolto
di Maurice Ravel: 
"Une Barque sur l'Ocean"


Il pianista è André Laplante

Buon fine settimana a tutti
e grazie per le visite

8 commenti:

  1. Sono in molti gli addetti ai lavori che sono certi che verso dicembre non avremo più il gas. Partono dal presupposto che in quel periodo freddo dell'inverno la Gazprom vendeva ai paesi europei grosse quantità di metano. Dal momento che l'Europa nel conflitto tra Russia e Ucraina si schiera contro Putin, Gazprom ci nega anche un misero 10%.
    A questo punto cosa fare? Rimangiarci le nostre valutazioni sull'aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina, oppure con un voltafaccia mastodontico dare ragione a Putin?
    Ti mando un salutone.

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    1. Ciao Gus bentornato
      tornare indietro nelle scelte mai e poi mai. C'è uno Stato aggressore (la Russia) e uno Stato aggredito (l'Ucraina) e questa è una realtà inequivocabile.

      Anch'io sento dire da addetti ai lavori il problema che hai citato. Ma ho anche sentito vari ministri (quelli uscenti del Governo Draghi) sostenere che gli stoccaggi di gas sono al top della capienza. Insomma per l'inverno 2022 non ci sono problemi.

      I problemi cominceranno da marzo in poi, o forse anche da fine febbraio, perché mancherà la fornitura Gazprom, e l'inverno del prossimo anno sarà duro.

      Qui da noi, a casa, tra febbraio e marzo ad esempio scade il contratto a mercato libero che abbiamo per il gas...che prezzo ci faranno? Abbiamo contatto in vari modi il nostro fornitore di gas (a2a) che ci ha rassicurato che il gas ci sarà e il prezzo a metro cubo sarà trattabile, o comunque non ci prenderanno per la gola.

      Ma a2a è un fornitore per Lombardia e altre zone del nord, produce energia elettrica proveniente al 100% da fonti rinnovabili (infatti il contratto che abbiamo con loro costa 30 centesimi a chilowatt, che è fra i migliori nel settore) e produce e distribuisce gas a buon prezzo...ma a2a (seppur ben organizzata con i propri impianti autonomi) non è ENI o altre società di Stato.
      Deve esserci una linea univoca di Stato ed Europea per il gas, e non ognuno per conto suo come fa la Germania.

      Ma non ho problemi per fare economia.
      Ricambio il salutone e grazie per la visita

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    2. Emergenza gas, Tabarelli (Nomisma): “Scorte a rischio a fine gennaio, comprate un generatore per scaldarvi quest’inverno”
      Il periodo più difficile sarà verso fine gennaio e poi a febbraio, se arriverà il grande freddo. Il consiglio: «Usare legna e pellet sopra i 300 metri, i prezzi sono aumentati ma conviene sempre»

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    3. Si, ho letto quell'articolo. Qui a casa siamo termo autonomi convertire il sistema di riscaldamento a pellet costa un patrimonio e non possiamo usare legna anche perché non abbiamo il camino.

      Come ho scritto, a2a ha garantito l'approvvigionamento di gas. Hanno un termo digestore e un termovalorizzatore che produce bio gas equivalente al metano che copre il 25% della richiesta regionale e lo stanno incrementando per superare entro il prossimo anno il 50% di richiesta, sempre a livello regionale.

      E se non avremo gas...ci copriremo di più! Che vuoi fare? Fra l'altro abbiamo insonorizzato i muri a livello termico e acustico, finestre a doppio vetro ultima generazione...

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  2. Per quelli della nostra età l'austerity è un periodo indimenticabile. Adesso secondo me è molto diverso, dopo il periodo pandemico la gente è molto incazzata, la situazione sta scappando di mano per cui non che reazioni ci saranno. Ai tempi la risposta popolare fu perlopiù gioiosa, adesso non credo.

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    1. Ciao Marcaval, bentornato

      anche per me quel periodo iniziato nel 1973 è indimenticabile e concordo col fatto che era tutta un'altra epoca.

      La pandemia ha spianato la strada a tutta una serie di paure e rabbia di vario genere e con questo governo che verrà la vedo dura...

      Grazie per la visita e alla prossima

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  3. Ricordo quegli anni ma la realtà oggi è ben diversa: oggi gli aumenti sorti già prima della guerra e sono solo peggiorati allo scoppiare della medesima, e tutto questo caos ha dei colpevoli che non sono solo identificabili con la Russia di Putin

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    1. Senza dubbio i tempi sono diversi, infatti non facevo paragoni ma ricordavo come la storia tende a ripetersi. Non impariamo niente dal passato.

      Come dicevi anche tu il problema di oggi è variegato e coinvolge diverse realtà, ma c'è un punto su cui non ci sono dubbi: c'è un aggressore (la Russia) e un aggredito (l'Ucraina).

      Un salutone e grazie per la visita

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