Nessun Uomo è un'Isola
Prima vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubavano.
Poi vennero a prendere gli Ebrei e tacqui perché mi erano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti e non parlai perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto più nessuno a protestare.
Riuscì a sopravvivere e nel 1945 fu liberato dalle truppe alleate.
Il suo sermone qui sopra, sul pericolo dell'apatia contro i primi passi
di un regime totalitario, è stato citato da tanti autori fra cui B. Brecht
Le sue parole mi hanno sempre impressionato
e sono un continuo stimolo di riflessione.
Anche oggi, a distanza di anni, sono più che mai attuali...
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Per la musica qualcosa di piacevole
"Una Barque sur l'Ocean" da "Miroirs" di M. Ravel
Grazie a tutti per le visite
e Buon Fine Settimana
Un parlare molto chiaro.
RispondiEliminaLe dittature alla fine prendono tutto. Anche i tuoi pensieri.
Ottimo post.
Salutone, amico mio.
Ciao Gus bentornato
EliminaSono quelle esperienze che rimangono nella storia
e non andrebbero mai dimenticate per fare in modo
che non tornino mai più.
Grazie mille per la visita e il commento
Un salutone Amico Gus e alla prossima
Meravigliosi versi che cito sempre in occasione del Giorno della Memoria, ma dovrebbero echeggiare costantemente in ognuno di noi..
RispondiEliminaCiao Franco Battaglia bentornato
EliminaAnch'io a volte cito quei versi nel Giorno della Memoria
ma (come hai detto anche tu) ritengo che debbano
echeggiare in ognuno di noi
Grazie per la visita e alla prossima
Parole tristemente sempre attuali... buona serata.
RispondiEliminaCiao Mondo in Frantumi bentornato
EliminaAhimè è così. Soprattutto in questi ultimi anni l'attualità di quelle parole è assai vera e reale.
Grazie per la visita e un salutone
Nessun uomo è un’isola, nel senso che ogni struttura della mia personalità si forma a partire da un rapporto affettivo e significativo: impariamo a parlare non soltanto perché possediamo gli organi della fonazione, ma perché nostra madre scambia le nostre prime lallazioni prive di senso in parole sensate.
RispondiEliminaL’altro senso, che mi sembra predominante nel tuo post, è quello che è impossibile per ciascuno di noi dire che ciò che accade agli altri non ci riguarda; siamo tutti immersi nello stesso habitat e ogni cosa che succede anche all’estrema periferia di questo ambiente si propagherà prima o poi come un’onda in tutto l’ambiente.
Io credevo che la citazione fosse di Brecht, grazie per avermi fatto conoscere la vera origine e grazie per questo brano di Ravel.
Ciao
Ciao Garbo bentornato
RispondiEliminaAnch'io per diversi anni ho sempre penato che quel pensiero e quelle parole erano di B. Brecht ma una decina di anni fa ho scoperto la vera origine gironzolando sul web.
Condivido il commento soprattutto quando parli che siamo tutti immersi nello stesso habitat e quindi nel momento in cui succede una tragedia, come le parole di Niemoeller lasciano intendere, nessuno può sentirsi escluso. Il pericolo descritto in quelle parole può colpire a vasto raggio.
Un salutone e grazie per la visita
Uno straordinario invito a non essere mai indifferenti. Non possiamo voltarci dall' altra parte e dire:"tanto a noi questa storia non ci tocca." Sentir sulla nostra pelle le ingiustizie commesse nei confronti degli altri è un atteggiamento solidale ma anche lungimirante. Buona settimana a te.
RispondiEliminaCiao Fabio Melis bentornato
RispondiEliminaEsatto hai detto bene: contro l'indifferenza e l'apatia mentale. Un fondo di egoismo tremendo e mancanza di empatia.
Grazie per la visita e il commento
Un salutone