mercoledì 3 gennaio 2024

"La Traviata", un grande fiasco alla prima...

Per la nona puntata del viaggio musicale nei secoli parlerò di una delle opere liriche più eseguite nei teatri del mondo: "La Traviata" di Giuseppe Verdi.

La data di riferimento è il 6 marzo 1853. Alla Fenice di Venezia va in scena la prima esecuzione di una delle opere più importanti di Giuseppe Verdi: "La Traviata". Verdi e il librettista Francesco Maria Piave presero spunto da "La Dama delle Camelie", romanzo di Alexandre Dumas Figlio del 1848, ed è la vera storia della relazione avuta dallo scrittore con Marie Duplessis. Pensate, ancora in tempi recenti, a Parigi c'è qualcuno che regolarmente mette una rosa sulla tomba di lei.

La Prima esecuzione non andò bene, fu un fiasco. Verdi, in una lettera all'amico compositore Emanuele Muzio, scrive: "La Traviata, ieri sera, fiasco. Colpa mia o dei cantanti? Il Tempo giudicherà" (c'è chi dubita ma i resoconti sono chiari). Non fu un fiasco con buu, fischi o grida di disappunto. Il pubblico in platea alla fine dell'opera rumoreggia deluso ma senza urlare. Poi si alza e se ne va. La borghesia e la nobiltà dell'epoca non ebbe nessuna tolleranza per la messa in scena di un dramma in cui erano coinvolti alcuni personaggi delle loro stesse classi sociali. Perché, ad esempio, il Barone parigino che mantiene Violetta Valery è esistito sul serio, dato che era usanza per i nobili dell'epoca avere relazioni durature con donne mantenute con i loro soldi (nella foto un ritratto di Marie Duplessis).

Ma "La Traviata" ebbe comunque successo nelle repliche successive e rimane un capolavoro verdiano, su questo non c'è alcun dubbio. Lo dimostra il fatto che da recenti indagini di settore "La Traviata" di G. Verdi, "La Bohème" di G. Puccini, la "Carmen" di G. Bizet, "Pagliacci" di R. Leoncavallo e "Cavalleria Rusticana" di P. Mascagni ancora oggi sono le opere liriche più eseguite nei teatri lirici nel mondo.

In tutti i casi quel fiasco alla Fenice fu una delusione per Verdi e per la seconda moglie, la soprano Giuseppina Strepponi, anche se lui (come da tante testimonianze) era un uomo dall'indole forte e non si fece abbattere. Non dimentichiamo che Giuseppe Verdi perse due figli e la prima moglie Margherita Barezzi (figlia di Antonio Barezzi, mecenate di Verdi foto di lato) quando lei aveva solo 26 anni. 

Particolare fu la relazione con la Strepponi sin dall'inizio (foto di lato) quando si conobbero nel 1847 a Parigi dove lei era insegnante di canto già dal 1846. Lui, uscito dai drammi familiari, trovò in lei il partner ideale. Soprano già affermata e conosciuta nei teatri lirici, ben più di lui in quell'epoca, vissero insieme per diverso tempo senza sposarsi e la cosa non passò inosservata. Infatti a Busseto (dove era nato Verdi) le malelingue scrissero al Sindaco lamentandosi del fatto che Verdi e la Strepponi "convivevano nel peccato senza essere sposati".


E così dopo dieci anni di convivenza il 10 agosto del 1859, di ritorno in Italia dopo vari impegni parigini, ad un certo punto Verdi decise di fermarsi nell'Alta Savoia. Verdi e la Strepponi si sposarono nella chiesetta di Collonges-sous-Salève. Poi lui prese una copia del certificato di matrimonio, la inviò al Sindaco di Busseto e nella lettera scrisse: "A adesso basta lì con le male lingue su di me e sulla Strepponi!" (il documento è custodito nel Comune di Busseto).

Una curiosità...

Invecchiando il medico di famiglia consigliò a Verdi e alla moglie di passare l'inverno al mare (ma Verdi era un uomo di campagna. Leggi questo link) in modo che lo iodio marino potesse dare un po' di sollievo ai bronchi, e così decisero di passare l'inverno a Genova. Verdi conosceva già Genova che frequentò nel 1840 per la ripresa di "Oberto, Conte di San Bonifacio"


Il suo amico direttore d'orchestra Angelo Mariani, grazie all'amicizia con la marchesa genovese Sauli Pallavicino, andò ad abitare in un ammezzato di Villa Sauli e fece prendere in affitto il piano nobile all'amico Giuseppe Verdi in Via San Giacomo nel quartiere di Carignano. Poi, sempre a Genova, Verdi e la Strepponi andarono a passare l'inverno a Palazzo del Principe Doria (vedi questo link interessante).

Il 6 aprile del 1893 Verdi fu invitato dal Teatro Carlo Felice di Genova alla prima esecuzione cittadina del suo "Falstaff". Egli accettò ma rifiutò di andare sul palco reale perché non voleva dare troppa enfasi alla sua presenza. In quella occasione la Pasticceria Klainguti nel centro storico genovese creò un dolce dal nome, appunto, "Falstaff". Dopo l'assaggiato Verdi lasciò un biglietto autografo con la sua foto e la seguente dedica: "Grazie per il vostro Falstaff migliore del mio".

Quindi da "La Traviata" vi propongo
l'aria "Sempre Libera"


Il soprano Renée Fleming interpreta l'aria
produzione del 2009 del Royal Opera House
Covent Garden di Londra

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Il 17 Ottobre 1849 muore a Parigi Frédérich Chopin
uno dei più importanti pianisti e compositori del
romanticismo. Per la vita che ha fatto, e per gli
amori che ha vissuto, qualcuno della sua epoca
lo chiamò "Il poeta del pianoforte".


Talmente vasta la sua produzione musicale,
e le influenze che la sua musica ebbe su
altri compositori, che questo spazio non è 
per niente sufficiente. Di questo compositore
vi propongo un famoso "Scherzo n°2 op.31"


Al pianoforte un grande Arthur Rubinstein

Grazie a tutti per le visite

4 commenti:

  1. Adoro quest'opera e ricordavo non avesse avuto il successo sulle prime che poi invece confermerà. Fu come scrivi, l'alta borghesia detestava una storia troppo vicina ai loro "vizi" e una cortigiana come protagonista era difficile da mandare giù. Certo comunque Puccini riesce a emozionarmi di più con le sue opere.

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    1. Ciao Luz bentornata

      Era a suo modo un'epoca tremenda di amori veri ma ostacolati in vari modi nel nome di un perbenismo borghese. Quante persone devono aver sofferto...

      Senza dubbio hai ragione su Puccini che tratterò fra mon molto.
      Grazie per la visita e un salutone

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  2. Un post da incorniciare.
    Adoro Verdi.
    Salutone.

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    1. Ciao Gus bentornato

      Verdi è stato un grande compositore e un grande italiano.

      Grazie come sempre per la visita un salutone e alla prossima

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