Il fatto che le donne hanno avuto un ruolo importante nella liberazione italiana è una questione che, per anni, è stata taciuta o (vergognosamente) posta in secondo piano. Ma le donne hanno avuto un ruolo molto importante, in vari modi e con ruoli diversi, negli anni della seconda guerra mondiale per la liberazione del 25 aprile e molte di loro hanno pagato con la vita l'attivismo per la libertà.
Per questo post ho preso spunto dai blog di Daniele Verzetti e dal blog di Cavaliere Oscuro del Web (che ringrazio) e dal blog di quest'ultimo vi consiglio di vedere questo video interessante sull'argomento
Nel precedente blog che avevo sino a pochi anni fa (Accadebis di cui ahimè ho perso tutti i contenuti e non riesco più a recuperarli) avevo dedicato un 25 aprile al fatto che Genova è stata l'unica città italiana a liberarsi da sola con le forze partigiane che hanno consegnato al Generale delle truppe alleate migliaia di nazisti che si erano arresi come in questa foto storica (da un sito web locale) dove nella via centrale di Genova, Via XX Settembre, si vedono centinaia i soldati nazisti scortati dai partigiani.
Quando crollò il Terzo Reich Adolf Hitler diede ordine a tutti i generali in Europa di mettere in atto "Il Decreto Nerone". E cioè tutti i generali di corpo d'armata in Europa prima di ritirarsi dovevano distruggere e radere al suolo le città dove si trovavano. Quindi distruggere porti, aeroporti, ospedali, uffici pubblici ecc.
A Genova il generale Gunther Meinhold si rifiutò di distruggere la città. Prese contatto con il Partito d'Azione di nascosto (perché le SS lo avrebbero sicuramente ucciso) consegnò la città ai partigiani e diede ordine alle truppe di arrendersi in modo pacifico.
Poi ci sono le esperienze familiari che ognuno di noi può aver vissuto. Mio padre nato nel 1932 (troppo giovane per andare in guerra) ha avuto un fratello morto poco più che ventenne in una trincea della seconda guerra mondiale e due suoi fratelli maggiori mandati al lavoro obbligatorio a costruire armi per le navi da guerra, all'Ansaldo di Genova, perché si erano dichiarati pacifisti.
Nel 1943, con l'armistizio del Maresciallo Badoglio, quei due fratelli di mio padre insieme a centinaia di altri dissidenti mandati al lavoro obbligatorio fuggirono e dal 1943 al 1945 vissero alla macchia, nascosti perché rischiavano di trovare qualche simpatizzante del fascismo che sicuramente li avrebbe uccisi.
Buon 25 Aprile a tutti
e grazie per le visite
È importante tenere viva la memoria da parte nostra che non abbiamo vissuto in modo diretto quel periodo, perché deve restare viva anche quando non ci saranno più testimoni diretti.
RispondiEliminaCiao Ariano Geta, bentornato
RispondiEliminaHai ragione e la penso come te. Tener viva la memoria è fondamentale.
I due zii di cui parlo nel post erano restii a parlare di quel dramma che hanno vissuto. Uno dei due era più loquace e quando avevo 14 anni mi disse che in fabbrica coloro che erano lì al lavoro obbligatorio ognuno aveva un simbolo sulla tuta da lavoro per capire il reato di cui erano accusati. Gli Ebrei la stella a sei punte gialla, i dissidenti politici un simbolo rosso, gli omosessuali in loro simbolo ecc.
Con l'armistizio non c'erano più i controlli e molti di loro scapparono vivendo come dicevo alla macchia con la paura di essere trovati e uccisi.
Grazie per la visita e alla prossima
Günther Meinhold, un uomo vero.
RispondiEliminaI soliti non-ignoti si auspicano riappacificazione tra gli italiani.
Non hanno capito che oggi il Giorno della Memoria e la riappacificazione con i tanti italiani fascisti sarebbe ridicola.
Salutone a voi.
Ciao Gus bentornato
EliminaG. Meinhold un uomo vero e direi anche coraggioso vista l'epoca e la situazione ma concordo con quello che dici in pieno e senza dubbio alcuno.
Grazie per la visita un salutone e alla prossima
Purtroppo quando i grandi moti terminano il ritorno alla "normalità" ha sempre come prime vittime le minoranze che tanto hanno dato alla causa...
RispondiEliminaE se la giornata di oggi volge al termine continui invece il nostro impregno per un futuro di dignità e libertà per tutti: buon 25 aprile.
Ciao Mondo in Frantumi, benvenuto
Eliminaa quanto pare succede ciò che hai descritto e in molti casi resta una "ferita" grande che viene nascosta o messa da parte.
Concordo con te che il nostro impegno continui anche dopo il giorno del ricordo altrimenti sarebbe tutto vano. Non possiamo e non dobbiamo dimenticare.
Grazie per la visita e un salutone
Ti ringrazio per la citazione e per aver ricordato come Genova si sia liberata con le sole proprie forze. Importante e giusto ricordare come le donne siano state anch'esse fondamentali per liberare l'Italia Dsl fascismo
RispondiEliminaCiao Rockpoeta, bentornato
Eliminae io ringrazio te e Cavaliere Oscuro per lo spunto, l'idea che mi avete dato per il post.
Genova ha avuto in eredità quel pezzo di storia così importante: liberarsi da sola con le forze ed i sacrifici dei partigiani e anche a Genova e in Liguria molte donne hanno fatto la loro parte.
Grazie perla visita e alla prossima
L’Italia fu un Paese spaccato in due, gli uomini messi l’uno contro l’altro, fra chi si rendeva conto della farsa che era il regime fascista e del pericolo che rappresentava e chi, invece, lo riteneva un trampolino di lancio per il successo, il potere, il benessere, la speranza di antichi splendori, dove l’impero romano dominava il mondo. Il fascismo ha creato i presupposti per la guerra civile che si è combattuta in maniera strisciante durante tutto il ventennio ed è esplosa dopo il 1943.
RispondiEliminaOgni regime per prima cosa divide, mette gli uni contro gli altri, nasce dall’umiliazione, dall’impotenza, dal timore di non contare nulla, e cerca un nemico adeguato, alla propria portata, su cui scaricare la propria rabbia. Il nemico è esterno e interno, non c’è regime senza conflitto, senza guerra, e se fai evaporare la rabbia, evapora pure il regime, per quanto forte e radicato possa credersi, ma se la rabbia permane e crea, anzi, una rabbia uguale e contrapposta, il regime finirà solo in un bagno di sangue.
Anche le donne erano divise le une dalle altre, fra di esse ci furono fasciste convinte e altrettanto convinte antifasciste, queste ultime rischiarono la vita, la loro incolumità personale e l’umiliazione dello stupro collettivo se venivano catturate. Le donne resero un servizio alla resistenza e alla liberazione inestimabile, il loro intervento fu decisivo, ed è difficile farne un elenco, tanti sarebbero i nomi da inserire. Ne ricordo soltanto due fra le più importanti, che contribuirono anche a rendere forte questa Repubblica e il senso di libertà: Tina Anselmi e Nilde Jotti.
Post completo e molto interessante, l’ho letto il testo e ascoltato il video con attenzione.
Ciao
Ehilà Ciao Garbo, bentornato
Eliminasottoscrivo il tuo commento per la precisione e la disamina che hai fatto che mi trova d'accordo. Ed è vero che i regimi mettono gli uni contro gli altri, come ad esempio provocare in vari modi le parti in causa, sobillare gli animi.
Grazie per la visita e alla prossima
Buona Liberazione!
RispondiEliminaCredo che anche altre città del nord Italia siano state liberate dai Partigiani prima dell'arrivo degli eserciti alleati (che non sono ancora andati via).
Buona Liberazione dal nazifascimo!
Ciao Berica, bentornata
Eliminaquel che sapevo è che Genova è stata la prima città a liberarsi da sola grazie ai partigiani. Ma finita una guerra poi c'è stata la ricostruzione, una nazione distrutta materialmente ma anche moralmente, una nazione da rimette in piedi da tutti i punti di vista.
La generazione dei nostri padri e delle nostre madri si è data molto da fare da questo punto di vista.
Per il resto grazie per la visita
un salutone e alla prossima
Il 25 aprile in sé è un giornata importante.
RispondiEliminaPoi quello che è stato fatto dopo è stato osceno. Io condanno tanto la destra quanto la sinistra, tutti i politicanti che hanno sempre fatto i comodi loro e hanno strumentalizzato le vicende storiche creando un mainstream di menzogne.
Dittatori a destra e sinistra, peccato che la sinistra abbia sempre la scusante antifascista.
Ti abbraccio.
Ciao Francesca A. Vanni, bentornata
EliminaGrazie per il tuo commento. Ci sono stati fatti e cose da chiarire, salvo i drammi creati dal nazi- fascismo e la seconda guerra mondiale. Quelli sono inconfutabili.
Un salutone e alla prossima
Grazie per la condivisione.
RispondiEliminaCiao Cavaliere Oscuro, bentornato
EliminaFigurati grazie a te e grazie per la visita
Un salutone e alla prossima
Un giorno fondamentale e forse non bene celebrato, ricordato, perché segno uno spartiacque fondamentale. Un prima e un dopo che rappresenta la somma di tutte le libertà.
RispondiEliminaCiao Luz bentornata
Eliminahai ragione perché c'è stato un prima e un dopo. Prima il dramma della guerra e tutto quanto conosciamo, il dopo con un paese da ricostruire materialmente e moralmente.
La libertà è stata pagata a caro prezzo e non solo in Italia ma in tutta Europa.
Un salutone e grazie per la visita