Chi più di lui può definirsi "uomo del cambiamento"? Quando diede il via alla sua riforma politica mi sembrò quanto meno un'impresa titanica: cambiare l'ex URSS. E in gran parte c'è riuscito anche grazie (e senza dubbio alcuno) a quella che potrei definire un'azione parallela compiuta in Europa da Papa Wojtyla soprattutto per quanto riguarda la Polonia dove il sindacalista Lech Walesa stava già portando avanti la sua azione di cambiamento del paese. In questa foto Gorbaciov nel 1990, dopo aver ricevuto il Nobel per la pace, insieme all'ora Presidente USA Ronald Reagan
L'uomo del cambiamento si chiamava Michail Gorbaciov ed è morto ieri a 91 anni. Lui più di chiunque altro aveva capito che un uomo da solo può fare ben poco quando era segretario del Partito Comunista nel paese che il comunismo lo aveva creato nel 1917. Va ricordato anche Eduard Shevardnadze che era il Ministro degli Esteri e fedele braccio destro di Gorbaciov, colui che ha creduto nella glasnost sino in fondo e senza esitazioni.
Stendo un velo pietoso (per non dire peggio) su chi oggi stappa bottiglie e festeggia brindando alla morte di un uomo come M. Gorbaciov che ha avuto un coraggio, una lungimiranza e un'apertura mentale che pochi hanno avuto in quegli anni.
A Gorbaciov dedico la "Serenata per Archi" di P. I. Tchaikovsky
eseguita dall'Orchestra da Camera della Concertgebouw
quegli anni così importanti. Fra il 1988 e il 1992 sono stato più volte
in Germania. Avevo fra i 28 ed i 32 anni e ho avuto la possibilità
di collaborare come assistente della direzione in un Festival
in totale più di 300 ragazzi e ragazze da tutto il mondo.
talmente bravi che sapevano eseguire J. S. Bach, Mozart
o Beethoven a memoria e a vista (cioè senza leggere la partitura).
Muro di Berlino...e vi garantisco che la differenza fra prima
e dopo era quanto meno abissale da tutti i punti di vista.
di almeno 20 anni rispetto al sistema industriale della ex Germania Ovest.
dell'Est Europeo) arrivavano al Festival con degli accompagnatori
(almeno così risultavano ufficialmente) ma in realtà erano agenti
o facenti parte di un servizio speciale di controllo di polizia
che teneva in consegna i passaporti dei musicisti, per
fare in modo che questi non scappassero ad Ovest.
non erano neanche proprietari del loro passaporto, e cioè
del più importante documento di riconoscimento che
in ogni Democrazia è strettamente personale,
oltre ad esser messi sotto ricatto in vari modi...