venerdì 28 ottobre 2022

Mattei e Pasolini...

Due italiani importanti (ma diversi per la loro storia) uniti dal fatto che della loro morte ancora oggi non conosciamo i mandanti, ma sono riusciti nell'impresa di vedere e agire in modo controcorrente in un periodo storico molto difficile.

Enrico Mattei da partigiano Democristiano partecipò attivamente alla liberazione italiana nella seconda guerra mondiale. Quando si impegnò nello sviluppo industriale del paese Mattei fu l'unico ad opporsi al potere delle famose sette sorelle del petrolio, multinazionali Anglo Americane, che estraevano petrolio e gas nei paesi Arabi e nel Golfo Persico sfruttando le gante e pagando cifre irrisorie. 

Al contrario Mattei fece accordi con l'Algeria proponendo contratti economici e finanziari paritari, in quanto entrambi i paesi avrebbero ricavato la stessa cifra dallo sfruttamento degli idrocarburi. Ma prima diede vita all'ENI, nata su sua iniziativa nel 1953 dalle ceneri di una piccola società statale fondata negli anni del fascismo. In Iran siglò un contratto che lasciava allo stato Arabo il 75% dei proventi del petrolio, mentre le sette sorelle pagavano un misero 10%. Uno dei suoi pensieri era il seguente: "Chi controlla il petrolio fa politica, e precisamente politica estera".

L'inizio delle ricerche di gas e le perforazioni in Val Padania (come a Cortemaggiore nel 1949) diede al nostro paese un'autonomia che rasentava il 40% della richiesta nazionale, rendendoci meno dipendenti dalle sette sorelle e creando in Italia un certo livello di ricchezza (dopo le conseguenze economiche della seconda guerra mondiale) che avrebbe preso sempre più piede se Enrico Mattei non fosse stato ucciso.

Nel 1948 entrò in Parlamento come Deputato e, da sempre, fanno discutere le sue parole che suonano molto taglienti: "Per me i partiti sono come i taxi: li utilizzo, pago il dovuto e scendo". A suo modo è stato un genio, un audace pioniere dell'industria. Il film di Francesco Rosi "Il Caso Mattei" a suo tempo suscitò discussioni e grande interesse.


Di Pier Paolo Pasolini sappiamo tante cose, basti pensare al suo anticonformismo che è solo uno dei suoi tratti personali ma non mi dilungherò sulle sue svariate attività nel cinema, nella poesia, nel teatro e in tutte le forme artistiche e culturali in cui si è impegnato. 

Al contrario dirò qualcosa sul suo ultimo libro "Petrolio", un capolavoro incompiuto che preannunciava le problematiche che conosciamo in tempi ancora recenti. Perché Pasolini ha avuto la capacità di essere veramente lungimirante, ha saputo vedere ben oltre la sua epoca e questo aspetto, secondo me, lo rende una sorta di immortale ed è solo una delle componenti della sua grandezza.


D'altra parte basta ascoltare questo video di pochi minuti per capire quanto sia stato importante il suo contributo nella nostra società, quanto siano attuali le sue parole e il suo modo di pensare.


Mentre scrivevo questo post mi è venuto in mente


Un film del 1970 di Elio Petri con un cast di attori importanti
e l'indimenticabile interpretazione di Gian M. Volonté
e la colonna sonora di Ennio Morricone

Grazie a tutti per le visite
e Buona Settimana
  

13 commenti:

  1. Mattei era abile e creava petrolio dove non c'era.
    Pasolini, un grande, l'unico intellettuale italiano che ha previsto il fallimento dell'Italia di sinistra.
    Un salutone.

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    1. Ciao Gus, bentornato
      Condivido perché con Mattei abbiamo perso un audace creatore di lavoro, un uomo coraggioso che ha osato opporsi ai poteri forti del petrolio. Politicamente era criticabile, ma ha fatto molto per l'Italia.

      Fra l'altro i pozzi di scavo aperti da lui potrebbero ancora dare una autonomia di gas e petrolio per il centro e nord Italia pari al 40% della richiesta. Non c'è bisogno di scavare, bucare o altro. Perché non riprendono quei pozzi?

      Un salutone e grazie per la visita

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    2. Continua per Gus

      Su Pasolini secondo me ci sarebbe ancora tanto da scoprire. E' stato un grande esponente del pensiero libero nell'Italietta della censura e di altri moralismi.

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  2. Mattei e Pasolini erano due persone "scomode" per il corrotto stato italiano, dal momento che denunciavano cose molto scomode e che avevano in mente un futuro diverso da quello che poi si è realizzato.
    Ahimé, certi oscuri personaggi decretarono per loro una sentenza di morte.
    Alcuni di loro si dice siedano su certe poltrone, in un palazzo della capitale...
    Ti abbraccio.

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    1. Ciao Francesca A. Vanni, bentornata

      E' proprio così per come hai spiegato nel tuo commento, due persone scomode ma che sono riuscite a lasciare una loro traccia indimenticabile.

      Che ci fossero di mezzo persone influenti nella loro morte è ormai non è più un semplice sospetto. Chissà se qualcuno riuscirà a scoprire ancora qualcosa.

      Grazie per la visita e un salutone

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  3. Due italiani fondamentali e indimenticabili. Che bella l'interpretazione di Gian Maria Volontè.

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    1. Ciao marcaval, bentornato
      Due italiani che hanno fatto tanto per l'Italia e gli italiani. Grande attore Gian M. Volonté, che ricordi ha sempre fatto interpretazioni notevoli in tutti i ruoli che ha avuto.
      Grazie per la visita e alla prossima

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  4. Pssolini è di diritto e di fatto un autore immortale proprio per le ragioni da te citate. Mattei è stata una figura importante e per alcune sue decisioni anche scomodo

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    1. Ciao Rockpoeta bentornato

      Condivido in pieno il tuo commento su entrambi con le motivazioni che hai scritto. Entrambi, oltre alle loro doti, erano anche scomodi per il potere, difficili da gestire.

      Un salutone, grazie per la visita e alla prossima

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  5. Mattei e Pasolini erano persone che più diverse sarebbe difficile immaginare, eppure ciascuno di loro in ambiti diversi andarono a toccare la trama occulta che si stava tessendo in Italia (e nel mondo) nascosta da una patina di democrazia, libertà, benessere, consumi, privilegio di appartenere alla “parte giusta”. Come sostiene anche Francesca A. Vanni in un commento che mi ha preceduto, entrambi erano scomodi, al punto che dovevano essere fermati, dovevano morire e, se possibile, doveva morire anche ciò che loro rappresentavano, il sogno che hanno incarnato, la speranza … Del primo si parlò di incidente, e dell’autonomia energetica italiana non se ne parò più; il secondo invece fu infamato, in fondo non era altro che un “frocio” che aveva commerci sessuali illeciti ed “amicizie” equivoche … poteva capitargli … e con lui morì non solo un “poeta”, come disse Moravia nella sua orazione funebre, ma morì anche una mente acuta e un uomo libero.
    Il terzo protagonista del tuo post è senza dubbio, almeno per me, Ennio Morricone … impossibile pensare a questo film senza la sua musica!
    Ciao

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    1. Ciao Garbo, bentornato

      vedo che anche tu hai fatto una bella e interessante disamina sui personaggi che ho proposto e le motivazioni che hai scritto mi convincono molto.

      C'è colui che deve esser fatto fuori perché non accetta il potere dei signori del petrolio e colui che ci mostra l'altra faccia della nostra società, l'ipocrisia e l'appiattimento dell'omologazione e quindi la caccia al diverso.

      Gli anni passano, di cambiamenti ne abbiamo avuti tanto ma vedo che certi problemi restano guardando a cosa succede oggi...

      Grazie per la visita e alla prossima

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