giovedì 29 settembre 2022

La Natura si Ribella...

 Ne sanno qualcosa in Florida dove, ormai da un po' di anni a questa parte,
l'Uragano Ian ha recentemente creato distruzione e devastazione 


E tuttavia anche da noi in Italia non si scherza dopo i disastri
che tutti abbiamo visto di recente nelle Marche

Vi propongo "Areknames" di Franco Battiato
dall'album "Pollution" del 1973


In compenso a Milano, nel quartiere Bicocca, hanno costruito un palazzo 
che si comporta come un albero, assorbe la Co2 immettendo ossigeno 
e aria pulita. È stato costruito grazie ai fondi di caffè, con altri materiali 
che si possono riciclare e con migliorie ecologiche molto interessanti

Grazie per le visite
e Buona Settimana a tutti

13 commenti:

  1. Da anni oramai la Terra, attraverso la natura ed il clima, si ribella e ci manda segnali chiari, preoccupanti ed inequivocabili dove ci chiede di darci una calmata e di sfruttarla meno perchè è in crisi. Ma noi non la ascoltiamo, noi non la consideriamo affatto ed ora Geo si è stancata ed ha alzato il livello di potenza: dai segnali, siamo passati agli avvertimenti ma anche questi stanno finendo e con essi la sua pazienza e pertanto a quel punto si giungerà al passo successivo ossia ci saranno i fatti e ci troveremo a pagare un conto salatissimo per i danni materiali ma soprattutto un tributo enorme in termini di vite umane tributo che durerà fino alla nostra a quel punto ineluttabile estinzione.

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  2. Certo, inquinando l'atmosfera, sporcando i mari e deforestando creiamo situazioni climatiche pericolose.
    Ti lascio con un salutone.

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  3. Per il Rockpoeta e per Gus

    Condivido in pieno i vostri commenti e non avrei potuto spiegare il problema con parole migliori delle vostre. La natura esiste da prima che veniamo a questo mondo. Lei può fare a meno di noi, e noi non possiamo ignorala o maltrattarla.

    Grazie per le vostre visite
    Un salutone ad entrambi

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  4. Buongiorno Decivliodomani, grazie per avermi scoperta e per aver lasciato quel bel commento sul blog!
    Lieta di seguirti a mia volta, ti dico che quello che sta facendo l'uomo con la natura è pericoloso e irresponsabile. Non comprendo questo desiderio di distruggere e autodistruggersi tipico dell'umanità.
    Ti abbraccio.

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    1. Ciao Francesca A. Vanni, benvenuta

      Anche a me risulta incredibile come l'uomo possa creare le basi per la propria autodistruzione distruggendo l'habitat del nostro pianeta.

      Tuttavia, come ho scritto nel post, c'è qualcosa di positivo che si muove, che contrasta l'andamento generale. Studiosi e ricercatori che si impegnano per non inquinare e per trovare soluzioni tecnologiche utili ed efficaci. Certo, ce ne vorrebbero molti di più...

      Grazie per la tua gradita visita
      e alla prossima

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  5. La Cura al capitalismo è ancora da scoprire. Grande Battiato!

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    1. Ciao Berica, bentornata

      Eh si! È una materia alquanto difficile e la realizzazione lo è ancor di più.

      Ma sai come la pensava K. Marx quando diceva che il capitalismo, continuando a riempire ogni spazio vitale, non farà altro che produrre il proprio becchino e la sua autodistruzione.

      Grazie, come sempre, per aver gradito il post e la scelta musicale.
      Un salutone

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  6. Sono del parere che tutto ciò che ha un inizio avrà anche una fine, compresa la vita sulla Terra e compresa la Terra, le leggi della termodinamica e la legge dell’entropia universale sembrano essere del mio stesso parere: non è vero, dunque, che nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma, come sembravano pensare Democrito, Anassagora, Empedocle, Lavoisier e perfino Einstein.
    Ma un conto è un processo che duri intere ere geologiche, un conto ciò che sta scriteriatamente succedendo in questi ultimi decenni, in cui l’uomo sembra essere preso da dalla frenesia del consumo sfrenato di risorse, da nessuna preoccupazione su ciò che accadrà domani o che accade già oggi, ma altrove, in conseguenza alle sue azioni, ed è fortemente attratto dall’autodistruzione appena celata da un delirio di grandezza e di onnipotenza, visto che può giocare con i virus e con l’atomo, oltre che scatenare forze della natura che per fortuna non erano così frequenti in passato, tanto da permettere alla nostra specie di espandersi e prolificare.
    Ciao, ben ritrovato, sono lieto di rileggerti e ti auguro un buon fine settimana.
    P.S. Pollution di Battiato l’ho apprezzato qualche anno dopo la sua uscita, per questioni anagrafiche, è un album per intenditori e per chi piace sperimentare ed essere sorpreso da ciò che si può fare con un, ormai antiquato, VCS3 Oscillators, lo stesso che in contemporanea usavano i Pink Floyd. Areknames (Semankerai) sembra un testo assiro, ittita o babilonese, in realtà è scritto al contrario, da destra a sinistra, secondo il modello leonardesco.

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    1. Ehilà Garbo! Bentornato
      È che non leggevo un tuo commento sempre interessante.

      Anch'io sono convinto da sempre che tutto ha un inizio e tutto ha una fine, l'ho imparato anni fa quando gestivo una libreria in un centro di filosofia orientale. I riferimenti da questo punto di vista sono tanti anche nelle tradizioni asiatiche.

      Sempre interessanti i riferimenti che fai sui pensatori dell'antica Grecia sino ad Einstein. Ad esempio pensiamo al petrolio. Il nostro pianeta ha impiegato non so quanti milioni di anni per crearlo e lasciarlo sotto terra. La nostra società, in pratica, nel giro di neanche 100 anni lo sta consumando per intero. La distruzione dell'ambiente parte da lì, dal collegamento fra petrolio - denaro - potere.

      Hai spiegato molto bene il concetto di autodistruzione messa in atto dall'uomo che considero una vera e propria coazione a ripetere.

      Non sapevo che Areknames si leggesse al contrario e grazie per avermi svelato questo aspetto che aumenta (se fosse il caso) la genialità di Battiato che ho iniziato ad ascoltare a metà degli anni '70.

      Grazie per la visita e per il commento e torna quando vuoi

      Un salutone e alla prossima

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  7. Risposte
    1. Hi Rajani, welcome to this blog

      Thanks a lot for your visit

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  8. Quella del palazzo che si comporta come un albero è una grande invenzione. Bisognerebbe puntare su queste costruzioni. La natura non ne può più, siamo vicini al punto di non ritorno. Bel blog, complimenti.

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    1. Ciao Caterina, benvenuta

      concordo con il tuo commento, siamo al limite e ormai la cosa è chiara e palese.

      Grazie per la visita e per il tuo commento

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